SICIT adotta un approccio sistemico alla sostenibilità: l’azienda è infatti impegnata a proteggere l’ambiente e a salvaguardare la salute delle comunità locali, operando con la consapevolezza che ogni decisione presa influisce sul domani del nostro pianeta. L’uso sostenibile delle risorse e la prevenzione di qualsiasi forma di inquinamento rappresentano il cuore delle operazioni svolte quotidianamente nelle sedi del Gruppo. Conformemente ai più rigidi standard ambientali, SICIT implementa best practice industriali e investimenti significativi per assicurare che i propri stabilimenti siano non solo conformi, ma all’avanguardia nell’innovazione ecologica.
SICIT ha adottato importanti misure per valutare l’impatto ambientale complessivo, focalizzandosi sulle emissioni di gas serra associate sia ai propri prodotti che alle operazioni aziendali. Le iniziative specifiche includono:
La realizzazione di un progetto di carbon footprint per i prodotti a base di idrolizzato proteico che ha portato all’ottenimento della certificazione del CFP Systematic Approach in conformità alla norma ISO 14067:2018. Questo traguardo permette a SICIT di calcolare con precisione le emissioni di CO2eq derivanti dall’intero ciclo di vita dei suoi prodotti, assicurando la conformità ai criteri dettati dalla norma ISO 14067:2018.
L’implementazione di un obiettivo all’interno del piano di sostenibilità aziendale che prevede la compilazione della carbon footprint di organizzazione. Questo include le emissioni indirette connesse alla catena di fornitura e all’utilizzo dei prodotti da parte dei consumatori finali. SICIT si propone di ottenere la relativa certificazione entro il secondo semestre del 2024.
SICIT adotta principi di condotta nelle relazioni con i fornitori che si fondano su lealtà reciproca, trasparenza e collaborazione.
I fornitori di materie prime di input oggetto di riciclo, comprendono aziende locali che forniscono i sottoprodotti di origine animale e altri residui provenienti dalla concia, essenziali per la creazione dei prodotti a base di idrolizzato proteico.
Per quanto riguarda i materiali non oggetto di riciclo, come i prodotti chimici utilizzati nella miscelazione con l’idrolizzato proteico e i materiali di imballaggio, SICIT seleziona fornitori che siano in grado di garantire standard elevati di qualità e sostenibilità. Questo aspetto è particolarmente rilevante per il packaging, dove si stanno implementando iniziative volte a ridurre l’impatto ambientale attraverso soluzioni più sostenibili.
Infine, per i fornitori che offrono servizi esterni quali manutenzione, installazione e trasporto, SICIT privilegia il lavoro locale, avvalendosi di collaborazioni consolidate con partner nel distretto conciario/industriale di Arzignano-Chiampo. Questa scelta non solo favorisce l’economia locale, ma assicura anche competenze tecniche specializzate, frutto dell’esperienza e della tradizione industriale del territorio.
Il capitale umano rappresenta per SICIT un asset fondamentale, il cui valore è riconosciuto attraverso lo sviluppo di politiche di gestione del personale incentrate sul benessere, la formazione continua e il coinvolgimento attivo nei processi aziendali.
La formazione continua e l’aggiornamento professionale sono prioritari per mantenere il passo con le innovazioni del settore. La cultura aziendale celebra la diversità e l’equilibrio lavoro-vita privata, mentre la sicurezza sul lavoro va oltre gli obblighi legali, riflettendo l’impegno di SICIT verso il benessere dei dipendenti.
La responsabilità sociale di SICIT si estende oltre i confini aziendali, manifestandosi in un impegno tangibile verso la comunità locale. La società riconosce il proprio ruolo all’interno dell’ecosistema sociale ed economico del distretto conciario di Arzignano-Chiampo, e si impegna in iniziative di supporto che includono donazioni e contributi mirati. Esempi significativi di questo impegno sono i sostegni finanziari a enti locali come ospedali, scuole e associazioni culturali. L’azienda inoltre, collabora attivamente con le università di Udine, Padova, Verona e Milano, oltre al Centro di ricerca di Torino.